C’è un momento preciso della giornata di fantacalcio in cui divento un filosofo: quando capisco che giocherò in meno o magari al mio avversario gli ha già segnato mezza squadra in un anonimo Martedì sera, o ancora peggio gli segna il secondo (o terzo) difensore panchinaro, la giornata ormai sembra persa e mi ritrovo sotto le coperte illuminato solo dallo schermo del cellulare a chiedermi perché?
Eppure non smetto mai di desiderare.
